San Marco Evangelista
La bolla di consacrazione
1563 Consacrazione del duomo
Giovanni Francesco de Rubeis, giurista, per grazia di Dio e della sede apostolica vescovo di Avara e vicario generale nell’episcopato e diocesi cenedese per l’illustrissimo e reverendissimo Signore Michele della Torre, vescovo e conte di Ceneda: a tutti e ai singoli rendiamo noto e attestiamo che oggi, avendone la debita facoltà, abbiamo consacrato la chiesa con l’altare maggiore e altri due altari nel castello di Portobuffolè. L’altare maggiore è in onore dei Santi Marco evangelista e Prosdocimo vescovo e vi abbiamo posto le sacre reliquie dei santi martiri Apollinare, Pietro alessandrino e di santa Maria Maddalena. L’altare sul lato dell’epistola è invece in onore del santissimo Corpo di Nostro Signore Gesù Cristo, e vi abbiamo posto le sacre reliquie dei santi martiri Pantaleone, Pietro alessandrino e di santa Maria Maddalena. L’altare dal lato del Vangelo è in onore dei Santi Francesco confessore e Antonio abate.
Ma noi, desiderando vivamente che il culto divino aumenti e la devozione del popolo cristiano in futuro si accresca di molto, concediamo quaranta giorni di indulgenza nella forma stabilita dalla Chiesa ai singoli e a tutti i fedeli che visiteranno con fede la suddetta chiesa, in tutti i giorni festivi qui di seguito scritti: in tutte le festività del Natale di nostro Signore Gesù Cristo, nei due giorni seguenti, nella festa della santa Epifania, nel giorno santo della risurrezione di nostro Signore Gesù Cristo,
nei due giorni seguenti, nel giorno dell’Ascensione di nostro signore Gesù Cristo, nel giorno santo di Pentecoste con i due giorni seguenti, in tutte le feste della Beata Vergine Maria, nel giorno di San Marco e nel giorno di San Prosdocimo e nell’anniversario, vale a dire di anno in anno nella festa di San Marco evangelista.
A fede e testimonianza di tutte e di ciascuna le cose sin qui dette abbiamo dato ordine di redigere e, a mezzo del sottoscritto notaio e cancelliere nostro, di scrivere firmare e pubblicare il presente atto. Lo abbiamo poi autenticato appendendovi il nostro sigillo.
Dato il 22 del mese di ottobre 1559, seconda indizione, presenti sul posto il Rev.mo Paolo Valente, rettore della chiesa di San Giorgio di Basalghelle e Giovanni Antonio de Fabris, vice cappellano della detta chiesa, con moltissimi altri del detto luogo.
Giovanni Francesco vescovo
Girolamo de Rubeis notaio e cancelliere di sua mano ha scritto